Giulia Casadio

La pianificazione dell’attività di revisione

di Giulia Casadio - - Commenta

L’attività di pianificazione (ISA 300) rappresenta una fase cruciale della revisione, tramite un processo continuo e iterativo finalizzato a ridurre il rischio. Le decisioni assunte in questa fase sono formalizzate in due documenti: la strategia generale ed il piano di revisione.

Organizzare la propria attività è fondamentale in ogni ambito, a maggior ragione nella revisione in cui le criticità sono molteplici. Di conseguenza, prima di procedere all’attività di pianificazione, è necessario acquisire gli elementi che permettano di focalizzare i punti di forza e le criticità dell’incarico, quali:

  • la conoscenza dell’azienda e della sua attività, acquisendo informazioni sul settore in cui l’impresa opera, sugli aspetti finanziari, sul tipo di informativa contabile, sulla strategia;
  • il livello di affidabilità del sistema di controllo interno;
  • le procedure di analisi comparativa, volte ad identificare l’esistenza di eventi inusuali;
  • l’identificazione preliminare delle componenti, delle classi di operazioni e dei saldi contabili maggiormente significativi;
  • l’identificazione dei rischi del processo di revisione.

Una volta raccolti gli elementi, il primo passo dell’attività di pianificazione consiste nell’individuare una strategia generale che definisca la portata, la tempistica e la direzione della revisione. Questa fase è caratterizzata da:

  • determinare gli obiettivi dell’incarico con riferimento all’emissione delle relazioni, per pianificare la tempistica della revisione e la natura delle comunicazioni previste;
  • individuare, di conseguenza, la natura, la tempistica e l’entità delle risorse necessarie per lo svolgimento dell’incarico;
  • considerare quindi i fattori significativi nell’indirizzare il lavoro del team di revisione, impiegando talune risorse in specifiche aree di revisione, quali l’utilizzo di membri del team con appropriata esperienza per aree ad alto rischio o il coinvolgimento di esperti per le materie più complesse;
  • gestire, dirigere e supervisionare tali risorse, con riferimento alla tempistica delle riunioni di organizzazione e di consultazione con il team di revisione, alle modalità di svolgimento delle attività di riesame da parte del responsabile dell’incarico ovvero quali risorse impiegare se durante una fase di interim ovvero a date prossime a quella di chiusura.

Definita la strategia, il revisore elabora un piano di revisione, più dettagliato rispetto alla strategia nella natura, tempistica ed estensione delle procedure di valutazione del rischio, delle procedure di risposta ad esso (a livello di asserzioni), delle altre procedure necessarie per la conformità agli ISA Italia.

I rischi pervasivi identificati a livello di bilancio, come ad esempio quelli legati a carenze significative nell’ambiente di controllo o quelli legati ad eventuali frodi che potrebbero potenzialmente coinvolgere molteplici asserzioni, devono essere fronteggiati dal revisore tramite risposte generali che includono ad esempio l’utilizzo del cd “scetticismo professionale”, la necessità di includere elementi di imprevedibilità nelle procedure, eventuali modifiche del piano di audit.

Diversamente, le risposte ai rischi individuati con riferimento alle voci di bilancio e alle singole asserzioni includono test di conformità sulle procedure di controllo interno e test di validità sulle transazioni e i saldi di bilancio la cui natura ed estensione è in funzione diretta del livello di rischio valutato. Ad esempio, la circolarizzazione dei clienti risponde all’esigenza di fornire risposte all’asserzione dell’esistenza di crediti iscritti in bilancio. In ragione di ciò, i test di conformità sul ciclo attivo che partono dall’ordine del cliente per arrivare al flusso di lavoro nelle procedure, all’incasso del credito, possono attenuare il rischio che in bilancio siano iscritti crediti non esistenti.

Nello svolgere l’attività di revisione è necessario non focalizzarsi ed irrigidirsi su alcuni aspetti già assodati. Durante l’esecuzione dell’incarico potrebbero verificarsi eventi inattesi, cambiamenti di talune condizioni oppure la conoscenza di nuove informazioni; sarebbe pertanto un errore non modificare ed adattare la pianificazione alle nuove variabili che vengono acquisite.

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Autore dell'articolo
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Giulia Casadio

Laureata in Economia e Commercio nel 2002, consegue abilitazione come Dottore Commercialista e Revisore Contabile. Dal 2003 ricopre ruolo di consulente fiscale presso società di consulenza e, al contempo, incarichi come membro di collegio sindacale e/o revisore legale. Dal 2018 collabora con importante studio di commercialisti di Ravenna e dal 2019 è socio fondatore della società di revisione Epta srl.

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