La fase della pianificazione e la valutazione del rischio

di Marco Coletta - - Commenta

La valutazione del rischio e la comprensione delle dinamiche aziendali- Parte 1.

Il ruolo del revisore legale, non può prescindere da una accurata e tempestiva fase di organizzazione delle procedure di verifica.

In particolare, l’attività di pianificazione può essere distinta in due macro-fasi:

  1. la definizione della strategia generale di revisione;
  2. l’elaborazione di un piano di revisione.

Nel definire la strategia generale di revisione, il revisore legale deve concentrarsi prevalentemente su questi aspetti:

  1. identificare le caratteristiche dell’incarico che ne definiscono la portata (i.e. principi contabili di riferimento);
  2. determinare gli obiettivi dell’incarico con riferimento all’emissione delle relazioni, per pianificare la tempistica della revisione e la natura delle comunicazioni previste (i.e. società che abitualmente approvano il bilancio d’esercizio entro i 120 giorni, oppure società che approvano il bilancio consolidato, etc.);
  3. considerare i fattori che, secondo il giudizio professionale del revisore, sono significativi nell’indirizzare il lavoro del team di revisione;
  4. considerare i risultati delle attività preliminari dell’incarico e, ove applicabile, se le conoscenze acquisite nel corso di altri incarichi svolti per l’impresa dal responsabile dell’incarico siano pertinenti (i.e. conoscenza del mercato e del contesto di riferimento nel quale la Società opera, criticità comuni, etc.);
  5. determinare la natura, la tempistica e l’entità delle risorse necessarie per lo svolgimento dell’incarico (i.e. coinvolgimento del team di risorse junior piuttosto che senior oltre ad esperti in materia fiscale, attuariale etc.).

L’elaborazione del piano di revisione è lo strumento operativo necessario per pianificare adeguatamente le fasi del processo di audit; comprende una descrizione della natura, tempistica ed estensione delle procedure di revisione adeguatamente pianificate in risposta alla identificazione e alla valutazione dei rischi.

In primis, è necessario definire il rischio di revisione, ovvero il rischio che si possa emettere un giudizio di revisione non appropriato nel caso in cui il bilancio sia significativamente errato.

In pratica, il rischio di revisione si riferisce prevalentemente al rischio di emettere un giudizio senza modifiche su un bilancio che contiene errori significativi anche se, tecnicamente, si può verificare anche il caso opposto, ovvero il rischio di emettere un giudizio con modifiche su un bilancio che non contiene errori significativi.

La varietà delle realtà aziendali non consente di determinare un modello di revisione, inteso come insieme di verifiche e attività professionali da svolgere, che possa risultare adeguato a priori a ogni impresa. Occorre che la revisione trovi focalizzazione sulle caratteristiche e sugli aspetti specifici della realtà aziendale oggetto d’esame.

Da queste considerazioni si è evoluto il modello basato sul rischio (risk based approach) che enfatizza l’attività, principalmente svolta nella fase di pianificazione, di apprendimento da parte del revisore legale delle caratteristiche e dei relativi rischi dell’azienda cliente, al fine di definire i riflessi di tali caratteristiche e i rischi sul bilancio oggetto di indagine, in termini di rischio di errate misurazioni di bilancio

Nel valutare i rischi bisogna considerare molti aspetti si di carattere endogeno che esogeno alla vita aziendale, tra cui:

  1. esistenza di un rischio di frode;
  2. realizzazione di cambiamenti aziendali o significativi sviluppi economici,
  3. informativi o contabili;
  4. complessità delle operazioni;
  5. presenza di operazioni significative con parti correlate;
  6. grado di soggettività nella misurazione e rilevazione delle informazioni economico- finanziarie e conseguente grado di incertezza nella misurazione;
  7. presenza di operazioni significative al di fuori del normale corso degli affari dell’ impresa;
  8. eventi e circostanze inusuali.

È bene sottolineare che non si può valutare un rischio che non sia stato prima identificato; altresì, non bisogna compiere l’errore di pensare che, nel caso di imprese di piccole dimensioni oppure di imprese di rilievo nazionale, non si riscontrino rischi rilevanti o che i rischi di errore significativi siano gli stessi riscontrati nell’esercizio precedente. Non è da escludere che esistano nuovi rischi e che la natura e/o significatività di alcuni rischi identificati in precedenza sia cambiata.

Il rischio di revisione dipende quindi dall’effetto compbinato di:

  1. rischio di errori significativi
  2. rischio di individuazione

La valutazione dei rischi è un aspetto oggetto di giudizio professionale e non un aspetto quantificabile in modo preciso.

Pertanto, Il tema dell’identificazione e della valutazione del rischio è quantomai rilevante per il ruolo e le finalità della revisione. Le due fasi di identificazione e di valutazione dei rischi sono sequenziali poiché l’identificazione dei rischi precede, in senso logico, la loro valutazione. Infatti, solo dopo avere identificato i rischi sarà possibile procedere alla loro valutazione per stabilire se essi possano dare origine a errori significativi.

I rischi di revisione possono essere così identificati:

Rischio di errori significativi, ovvero il rischio che il bilancio contenga errori significativi prima di essere sottoposto a revisione.

I rischi di errori significativi possono sussistere a due livelli:

  1. livello di bilancio nel suo complesso;
  2. livello di asserzioni per classi di operazioni, saldi contabili e informativa di bilancio.

Nell’attestare che il bilancio è conforme al quadro normativo sull’ informazione finanziaria applicabile, gli amministratori dell’ impresa formulano implicitamente o esplicitamente delle asserzioni sui diversi elementi di bilancio con riguardo alla loro rilevazione, quantificazione, presentazione ed informativa di bilancio.

Nella prassi, le asserzioni di bilancio si riferiscono ai seguenti aspetti.

Asserzioni di bilancio

C Completezza Tutte le transazioni, attività e passività sono
registrate
E Esistenza Tutte le transazioni, attività e passività
registrate esistono

A

Accuratezza
Sono contabilizzate per l’ importo appropriato (correttezza), sono di pertinenza dell’azienda e hanno avuto luogo nel periodo di riferimento
(competenza)
V Valutazione Le attività e passività sono valutate
correttamente

O

Obblighi/
diritti
Le attività e le passività hanno titolo per essere iscritte in bilancio
P Classificazione e presentazione Tutte le poste di bilancio sono correttamente
classificate e le note esplicative sono complete

Autore dell'articolo
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Marco Coletta

Partner della società di revisione ed organizzazione contabile UHY Audinet S.r.l. con sede a Roma ed uffici collegati a Pisa, Milano e Padova. UHY Audinet Srl è membro indipendente di UHY International, network internazionale tra i primi 15 al mondo nei servizi di audit e consulenza. Esperto di revisione del bilancio, certificazione di rendiconti, riorganizzazione e revisione dei processi contabili, svolge inoltre attività di transaction services, financial due diligence e forensic audit anche a supporto di contenziosi legali, oltre a consulenze tecniche in abito civile e penale. Il Dott. Marco Coletta è Componente della Commissione Consulenze Tecniche e Perizie e di Diritto Penale dell’Economia presso l’ODCEC di Roma e Presidente della Commissione Collegio Sindacale e Revisione Legale presso l’UGDCEC di Roma.

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