Consultazione CNCDEC sulla revisione degli enti locali

di Patrizio Battisti - - Commenta

E’ iniziato il 15 giugno e terminerà il 14 luglio il periodo di “pubblica consultazione” predisposto dal CNCDEC per proporre eventuali osservazioni alle bozze dei due Quaderni elaborati dal gruppo di lavoro “Attività di revisione negli Enti locali”, area di delega “Economia degli Enti locali”.

L’obiettivo è quello di fornire agli organi di revisione degli enti locali alcuni strumenti operativi al fine di “affrontare la delicatissima funzione”.

Quaderno 1 – Principi di vigilanza e controllo

Il Quaderno n.1 prende spunto dai Principi di vigilanza e controllo, in particolare il n. 1.11 e “suggerisce un approccio metodologico che muove dai principi generali della revisione legale”. Una prima raccomandazione è che l’utilizzo di questi strumenti operativi “avvenga in modo corretto e coerente rispetto alle specificità dell’ente oggetto di revisione”. Utilizzo che deve essere assolutamente preceduto da uno studio della normativa e dei principi contabili e di vigilanza e controllo.La tecnica è la stessa utilizzata nelle procedure di revisione legale. Si parte dall’acquisizione degli elementi probativi necessari allo svolgimento dell’attività di revisione per definire le metodologie e le adeguate procedure al fine di acquisire elementi probativi sufficienti e appropriati.

La documentazione raccolta in questa prima fase andrà a costituire il fascicolo della revisione nel quale riporre durante il periodo di attività tutti gli ulteriori documenti e verbali che saranno redatto dall’organo di revisione: “Carte di lavoro” che, ricorda il Quaderno “costituiscono mezzi di prova in ordine all’attività di acquisizione di elementi probativi a supporto del giudizio professionale, e documentano le valutazioni effettuate”.

Anche l’affidamento dell’incarico in un ente di natura pubblica richiede la valutazione del rischio di revisione, verifica da predisporre in fase di accettazione dell’incarico.

Il punto 4 del Quaderno n. 1 esamina ed approfondisce l’indicazione normativa recata dall’art. 239 del TUEL nel quale l’organo di revisione è chiamato ad effettuare l’attività di vigilanza e controllo utilizzando motivate tecniche di campionamento”.

L’attività di campionamento viene altresì approfondita con l’analisi delle tecniche tipiche della revisione legale effettuando in primis il calcolo della significatività preliminare, in modo da stabilire quello che “si ritiene essere un importo significativo” quindi vengono individuate le modalità di selezione delle voci o unità di campionamento che andranno a formare il campione da cui trarre i test di validità. Un ultimo paragrafo è invece dedicato alle procedure di controllo interno dell’ente.

Tutte le procedure sopra richiamate sono supportate da alcuni file allegati che forniscono all’organo di revisione un “ausilio a sostegno dell’attività svolta”.

Quaderno 2 – Procedure di revisione e documentazione

E’ di taglio prettamente operativo anche il Quaderno n. 2 incentrato sulle procedure di revisione e sulla relativa documentazione a supporto al quale è allegata una cartella contenente check list, carte di lavoro e verbali di verifica.

Naturalmente evidenza il CNCDEC “si tratta di suggerimenti e strumenti che – pur elaborati alla luce dei Principi di vigilanza e controllo – non hanno portata deontologica: il revisore è libero di adottarli o meno, di aderirvi integralmente o solo in parte, così come di adeguarli alle esigenze e specificità dell’Ente, secondo la sensibilità e le valutazioni consigliate dalla diligenza e dall’esperienza professionale”.

Qui il link ai QUADERNI in consultazione


Autore dell'articolo
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Patrizio Battisti

Ragioniere Commercialista e Revisore legale, svolge l’attività di revisore nella pubblica amministrazione. Coordinatore della Commissione Enti Locali e no profit dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli. Consigliere nazionale ANCREL (Associazione Nazionale Certificatori e Revisori Enti Locali).

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