Revisione legale: analisi qualitativa e quantitativa dell’andamento economico-finanziario

di Vincenzo Cristarella - - 2 Commenti

Oggetto della presente analisi sono tutte le variabili, sia qualitative che quantitative, non esaminate attraverso l’analisi andamentale ed economico-finanziaria, che possono influenzare significativamente sulla probabilità d’insolvenza ed il correlato rischio.

I punti dell’analisi qualitativa

Scopo dell’analisi qualitativa è quello di integrare le informazioni già elaborate mediante l’analisi andamentale ed economico-finanziaria, attraverso un esame approfondito:

  • delle caratteristiche strutturali ed evolutive del mercato di riferimento;
  • del posizionamento competitivo rispetto alla concorrenza;
  • del livello di trasparenza informativa (disclosure) dell’impresa;
  • delle caratteristiche del management e dei comportamenti da esso tenuti;
  • della manifestazione di eventi rischiosi interni o esterni all’azienda;
  • della storia e della tradizione aziendale, dell’organizzazione dei sistemi gestionali e informativi, con particolare riferimento ai sistemi di tesoreria e controllo di gestione.

L’analisi qualitativa permette agli organi di controllo interno ed al revisore di avere una migliore comprensione dell’attività aziendale (intesa come strategie e politiche gestionali), della sua struttura imprenditoriale e manageriale, del sul piano di sviluppo e delle fonti di copertura finanziaria (business piatì), nonché dell’andamento del settore merceologico di appartenenza e delle sue caratteristiche congiunturali.

Il questionario informativo quale fonte dell’analisi qualitativa

Operativamente, la fonte principale attraverso il quale l’organo di controllo interno acquisisce le informazioni in merito alle strategie e alle politiche gestionali aziendali è costituita dal questionario informativo, da compilare a cura degli organi amministrativi e di direzione.

Nel questionario informativo l’attenzione è sostanzialmente rivolta a due configurazioni fondamentali di rischio:

  • la dimensione “interna” (rischio specifico o idiosincratico), che attiene essenzialmente alle caratteristiche della governance, dei sistemi informativi, alla qualità del management e ai rapporti con gli istituti finanziari;
  • la dimensione “esterna” (rischio sistemico) che attiene al contesto macroeconomico generale, al settore merceologico di appartenenza (Ateco 2007), all’ambiente competitivo in cui l’impresa opera, alle caratteristiche del mercato di riferimento, all’area geografica e alla dimensione aziendale.
Quali variabili considerare durante l’analisi qualitativa?

In particolare, le variabili che l’organo di controllo interno deve analizzare con maggiore attenzione sono:

  • i rapporti con il sistema bancario: l’organo di controllo interno deve poter verificare se i dati utilizzati nel corso dell’analisi andamentale siano attendibili, confrontandoli con le risposte date dalla società cliente nei questionari informativi. In particolare l’organo di controllo deve analizzare: tutti gli affidamenti attualmente in essere, le liquidità disponibili, il rating assegnato alla società dai diversi enti segnalanti, lo stato del rapporto nei confronti di ogni banca e le condizioni negoziali di ogni finanziamento in essere.
  • le proprietà e management: l’organo di controllo interno deve poter valutare la struttura manageriale in termini sia di competenza imprenditoriale e professionale sia di correttezza commerciale. In particolare l’organo di controllo deve analizzare: il livello di accentramento dell’azionariato (presenza o meno di un dominus), la presenza di comportamenti anomali/pregiudizievoli da parte del management, il livello di allineamento fra proprietà e management (che ruolo svolgono i maggiori azionisti all’interno della società) e la presenza di possibili criticità nella successione aziendale (passaggio di gestione).
  • la pianificazione e controllo: l’organo di controllo interno deve valutare le politiche aziendali e le variazioni nel mercato di riferimento in grado di compromettere la competitività e il successo della società cliente. In particolare si dovranno analizzare: le politiche di sviluppo e di marketing adottate dalla società, la strategia economico-finanziaria scelta e le attività di controllo dell’esecuzione dei piani aziendali. Nel fare ciò l’organo di controllo deve richiedere alla società ogni tipo di informazione riguardo: obiettivi di vendita e fabbisogno di circolante, programma aziendale degli investimenti, piano di copertura finanziaria, struttura finanziaria attuale, situazione fiscale e contributiva.
  • il settore merciologico: l’organo di controllo interno deve valutare le caratteristiche strutturali ed evolutive del settore in cui opera la società cliente. In particolare si dovrà analizzare: l’evoluzione della domanda futura, il ciclo di vita del settore (se si trova in una fase espansiva o recessiva), la struttura concorrenziale del settore e il relativo posizionamento competitivo della società cliente.
  • i sistemi informativi aziendali: l’organo di controllo interno deve valutare se la società cliente possiede sistemi informativi adeguati al fine di una corretta pianificazione, controllo e comunicazione interna ed esterna. In particolare, si dovrà richiedere alla società cliente ogni tipo di informazione utile riguardo: il sistema hardware, software e di Enterprise Resource System utilizzato e ogni altra informazione relativa alla gestione e al coordinamento dei processi aziendali (Decision Support System).
  • il gruppo economico: l’organo di controllo interno deve valutare la struttura del gruppo economico di appartenenza della società cliente, i criteri contabili utilizzati nella redazione del bilancio consolidato, le situazioni contabili infragruppo e ricostruire il gruppo di rischio della società analizzata.

Inoltre:

  • l’organo di controllo interno deve richiedere alla società ogni tipo d’informazione utile riguardo la situazione patrimoniale delle principali figure in azienda.
  • ogni qual volta emergano fatti o circostanze rilevanti che possano impattare sul profilo di rischio della controparte, è buona norma che l’organo di controllo interno riveda il processo di assegnazione dello score qualitativo.

La fase di analisi si deve concludere con un giudizio di sintesi (judgemental) sulla base di tutte le informazioni raccolte

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Autore dell'articolo
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Vincenzo Cristarella

Dottore commercialista in Brescia e Revisore legale, maturata esperienza significativa in ambito societario, tributario, procedure concorsuali e collegi sindacali, scrive su riviste specializzate su temi del collegio sindacale e revisione legale. Coordinatore della commissione "collegio sindacale: controlli di legalità e modello 231” dell'ODCEC di Brescia.

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