Reporting non finanziario e Revisione Legale

di Dott.ssa Veronica Cagno - - Commenta

Reporting non finanziario: di cosa si tratta

Il Reporting non finanziario o Non financial Reporting, (NFR), è documento che è stato introdotto dalla Direttiva 2014/95/EU, esso rappresenta una serie di informazioni di carattere non finanziario inerenti quattro temi principali:

  • impatti ambientali;
  • problematiche di tipo sociale e riguardanti i dipendenti;
  • rispetto dei diritti umani;
  • corruzione e riciclaggio.

Tale documento è richiesto alle imprese di grandi dimensioni che abbiano tali requisiti:

  • enti di interesse pubblico;
  • abbiano pari o più di 500 dipendenti;
  • Attivo patrimoniale superiore a 20 milioni di euro o Ricavi superiori a 40 milioni di Euro.

Quest’obbligo è stato introdotto dalla Direttiva 2014/95/UE e recepito in Italia con il Dlgs 254/16  per le grandi imprese quotate e banche e assicurazioni quotate e non quotate, tale reporting racchiude il modello di business adottato, l’attività che svolge considerando il relativo impatto sull’ambiente e le politiche adottate.

Tale documento si ispira ai principi ESG (Environmental, Social, Governance) e alla CSR (Corporate Social Responsibility, Modello di business basato su una responsabilità d’impresa a tutto tondo che influenza positivamente il mondo circostante).

In particolare, un’impresa applica correttamente tali principi ESG, se interviene nelle seguenti aree:

  • ambiente: mette in atto delle pratiche per ridurre l’inquinamento ambientale, per esempio riducendo le emissioni di carbonio;
  • sociale: attua un modello sociale all’interno della Società che miri ad includere piuttosto che ad escludere, tutela i diritti umani attraverso un ottimale gestione dei propri dipendenti (impegno nella parità di genere, sistema di welfare)
  • effettua controlli costanti per cercare di contrastare l’antiriciclaggio e la corruzione.
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Reporting non finanziario e revisione Legale: il ruolo del revisore

Quando una Società sottoposta a Revisione Legale redige un Reporting non finanziario, il Revisore deve controllare tale Relazione, verificando che tali informazioni siano in linea con ciò che conosce sulla base di ciò che è stato acquisito durante la fase di Interim e nelle fasi successive (Organigramma, struttura della Governance Aziendale, Modello 231, Codice di comportamento, Documentazione relativa al Welfare Aziendale introdotto, prova documentale relativa alle iniziative messe in atto dalla Società per ridurre gli effetti negativi del cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico)

Essendo il lavoro del Revisore consistente nel controllo dei conti e quindi trattandosi di documenti prettamente di carattere finanziario, l’analisi di un reporting privo di questo requisito e quindi il rilascio di un’attestazione da parte del Revisore mira a garantire la coerenza tra i dati di carattere finanziario e quello che non lo sono, ciò rappresenta una garanzia per i destinatari delle informazioni relativa la sostenibilità e la conformità di tale documento.

Ciò si tradurrà in un miglior rapporto con gli stakeholder ma anche risultati a lungo termine migliori data dall’introduzione della CSR nella strategia aziendale.

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Autore dell'articolo
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Dott.ssa Veronica Cagno

Senior Auditor presso Società di Revisione. Dopo aver conseguito la Laurea in Economia Aziendale e Magistrale in Management all’Università di Economia di Genova, decide di svolgere il Praticantato professionalizzante per l’esercizio della professione di Dottore Commercialista e Revisore Legale collaborando con Studi Tributari e Societari, maturando esperienza ed interesse in Contabilità ordinaria, Diritto Societario e Tributario. In seguito ha sostenuto l’esame di Stato con successo abilitandosi a Genova decidendo di non esercitare per scegliere la strada dell’Auditor presso una Società di Revisione seguendo i clienti dalla fase di Interim, Verifiche trimestrali e Final.

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