Criteri di selezione e applicazione degli IFRS secondo lo IAS 8

di Antonella Quindici - - 2 Commenti

Gli International Financial Reporting Standards (IFRS) sono i Principi e le Interpretazioni adottati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e comprendono:

  • gli International Financial Reporting Standards (IFRS);
  • gli International Accounting Standard (IAS);
  • le Interpretazioni emanate dall’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) o dal precedente Standing Interpretations Committee (SIC).

Lo IASB ritiene che i Principi Contabili Internazionali consentono di rappresentare operazioni, eventi, fatti e circostanze in maniera adeguata nei bilanci d’esercizio. Lo IAS 8 specifica che non è corretto praticare deviazioni anche minime dagli IFRS al fine di ottenere una particolare presentazione della situazione patrimoniale-finanziaria, del risultato economico o dei flussi finanziari, discostandosi dalla reale rappresentazione dei fatti aziendali. Tuttavia lo stesso IAS 8 precisa che non è necessario applicare un determinato Principio qualora porti ad effetti irrilevanti.

Nel caso in cui non vi sia uno specifico principio o un’interpretazione da applicare ad una operazione, altro evento o circostanza, il management deve comunque sviluppare e applicare un trattamento contabile al fine di fornire un’informativa che sia rilevante ai fini delle decisioni economiche da parte degli utilizzatori e che renda il bilancio attendibile, dando una rappresentazione neutrale, prudente e completa della situazione aziendale, riflettendo la sostanza economica e non la forma delle operazioni poste in essere. Nel fare ciò il management deve fare riferimento in ordine prioritario alle disposizioni degli IFRS che trattano casi simili e alle definizioni, i criteri di rilevazione e i concetti di valutazione per la contabilizzazione di attività, passività, ricavi e costi contenuti nel Quadro concettuale per la rendicontazione finanziaria.

Il management può altresì far riferimento alle disposizioni più recenti emanate da altri organismi che utilizzano un quadro sistematico concettualmente simile per sviluppare i principi contabili, alla letteratura contabile e a prassi consolidate nel settore in cui opera.

Ad ogni modo lo IAS 8 specifica che i Principi contabili devono essere selezionati e applicati in modo uniforme a operazioni, eventi e circostanze simili, a meno che un Principio non consenta una classificazione delle voci tale per cui principi differenti possono essere comunque appropriati.


Autore dell'articolo
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Antonella Quindici

Laureata con lode in Economia e Commercio. Ha conseguito un Master in Amministrazione, Finanza e Controllo. E’ Dottore Commercialista e Revisore Legale ed è iscritta all’Ordine dei Giornalisti Pubblicisti. Attualmente è cultore della materia presso l’Università Parthenope di Napoli per gli insegnamenti di "Ragioneria internazionale" e "Comunicazione societaria e operazioni straordinarie" e in passato lo è stata per “Principi Contabili Internazionali e Bilancio Consolidato”. E’ membro delle Commissioni Nazionali “Bilancio e revisione” e “Diritto societario” dell’UGDCEC – Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. E’ autrice di numerose pubblicazioni sui Principi Contabili. Lavora da circa venti anni nell’Amministrazione di Enel e attualmente riveste il ruolo di Responsabile di Bilancio di una delle più importanti società di tale Gruppo.

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