Il principio di revisione ISA 540 tratta delle responsabilità del revisore con riferimento alle stime contabili e alla relativa informativa nell’ambito della revisione contabile del bilancio.
In via preliminare occorre osservare come il presente principio di revisione richiede una valutazione separata del rischio intrinseco per le stime contabili ai fini della valutazione dei rischi di errori significativi a livello di asserzioni. A seconda della natura di una determinata stima contabile, la possibilità che un’asserzione contenga un errore significativo può dipendere o essere influenzata da:
- incertezza nella stima
- complessità
- soggettività
- altri fattori di rischio intrinseco o interrelazioni tra di loro.
Ovviamente il revisore nel momento in cui si trova di fronte ad elementi incerti deve cercare con la direzione aziendale eventuali elementi di supporto o attestazioni che possono eliminare il grado di incertezza che ha caratterizzato la sua verifica in quel momento, purtroppo quando ci troviamo di fronte a stime possiamo avere risultati diversi e situazioni diverse, tali da innescare verifiche diverse.
Quali possono essere esempi di stime contabili?
- l’obsolescenza delle rimanenze di magazzino;
- l’ammortamento di immobili e macchinari;
- la valutazione delle infrastrutture;
- la valutazione degli strumenti finanziari;
- l’esito di contenziosi in corso;
- gli accantonamenti per perdite attese su crediti;
- la valutazione delle passività connesse a contratti assicurativi;
- le obbligazioni di garanzia;
- le passività per benefici pensionistici dei dipendenti;
- i pagamenti basati su azioni;
- il fair value di attività o passività acquisite in un’aggregazione aziendale, inclusa la determinazione dell’avviamento e delle attività immateriali;
- la perdita di valore di attività non correnti o immobili o macchinari posseduti per la vendita;
- gli scambi non monetari di attività o passività tra parti indipendenti;
- i ricavi rilevati per contratti a lungo termine
Cosa sono le stime contabili?
Mi preme tornare su questo concetto, ed analizzare in maniera puntuale il concetto di stima contabile, in quanto, se tale concetto dovesse venir meno, viene da se che tutte le asserzioni che il revisore può fare verrebbero meno.
Le stime contabili sono valori monetari che possono essere relativi a classi di operazioni o saldi contabili rilevati o oggetto di informativa nel bilancio.
Le stime contabili comprendono anche valori monetari inclusi nell’informativa o utilizzati per effettuare valutazioni sulla rilevazione o sull’informativa relative a una classe di operazioni o ad un saldo contabile.
Una stima puntuale del revisore o un intervallo di stima del revisore possono essere utilizzati per valutare una stima contabile direttamente (per esempio, un accantonamento per una perdita di valore o il fair value di diversi tipi di strumenti finanziari) o indirettamente (per esempio, un valore da utilizzare come un’assunzione significativa per una stima contabile).
Il revisore può adottare un approccio analogo nell’elaborare un valore o un intervallo di valori nella valutazione di un elemento non monetario di dati o di un’assunzione.
Giova comunque osservare che non tutte le stime contabili sono soggette ad un grado elevato di incertezza nella stima.
Nel merito se ci riferiamo ad esempio ad alcune voci di bilancio queste ultime possono avere un mercato attivo e aperto che offre informazioni prontamente disponibili e attendibili sui prezzi ai quali avvengono effettivamente gli scambi.
Tuttavia, l’incertezza nella stima può sussistere anche quando il metodo di valutazione e i dati sono ben definiti.
Nel caso dei titoli quotati la valutazione al prezzo di mercato in un mercato attivo e aperto può richiedere una rettifica se il portafoglio titoli posseduto è significativo o è soggetto a restrizioni in merito alla sua negoziabilità.
Inoltre, sull’incertezza nella stima possono incidere le condizioni economiche generali prevalenti in un dato momento, per esempio, la mancanza di liquidità in un particolare mercato.
Tutto questo per dire che il revisore nella sua analisi, benchè possa trovare elementi esterni a supporto della stima, può avere sempre e comunque risposte suscettibili da variazioni del mercato in cui l’impresa oggetto di revisione si trova ad operare.
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