Isa 260: l’utilità della comunicazione per il revisore e i responsabili delle attività di governance

di Andrea Sergiacomo - - Commenta

Le comunicazioni con i responsabili delle attività di governance- 2 Parte

In questa seconda parte dedicata al principio ISA 260 andiamo ad analizzare la comunicazione intesa come strumento utile al fine di:

a) assistere i responsabili delle attività di governance a comprendere meglio le conseguenze del lavoro del revisore, a discutere con il revisore le problematiche relative a rischi e al concetto di significatività ed identificare le eventuali aree in cui essi possono richiedere al revisore lo svolgimento di ulteriori procedure di revisione;

b) assistere il revisore a comprendere meglio l’impresa ed il contesto in cui opera. La comunicazione dei rischi significativi identificati dal revisore aiuta i responsabili delle attività di governance a comprendere tali aspetti e il motivo per cui essi richiedano una speciale considerazione nello svolgimento della revisione contabile.

Giova sottolineare come la comunicazione dei rischi significativi può aiutare i responsabili delle attività di governance ad adempiere alla propria responsabilità relativa alla supervisione del processo di predisposizione dell’informazione finanziaria, e non solo, a capire se in alcune aree aziendali ci sono carenze informative tali che potrebbero compromettere lo svolgimento delle attività di impresa.

Gli aspetti che vengono comunicati dal revisore possono includere:

  • le modalità pianificate dal revisore per fronteggiare i rischi significativi di errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali;
  • le modalità pianificate dal revisore per fronteggiare le aree per le quali è stato identificato e valutato un rischio più elevato di errori significativi;
  • l’approccio del revisore al controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile;
  • l’applicazione del concetto di significatività nell’ambito della revisione contabile
  • la natura e l’ampiezza delle competenze o conoscenze specifiche necessarie per svolgere le procedure di revisione pianificate o per valutare i risultati di revisione, incluso l’utilizzo di un esperto del revisore;
  • gli orientamenti preliminari del revisore su aspetti che possono essere aree che richiedono un’attenzione significativa da parte sua e possono quindi rappresentare aspetti chiave della revisione, quando si applica il principio di revisione internazionale (ISA Italia) n. 701;
  • l’approccio pianificato del revisore per fronteggiare le implicazioni sui singoli prospetti di bilancio e sull’informativa di eventuali cambiamenti significativi nel quadro normativo sull’informazione finanziaria applicabile o nel contesto in cui opera l’impresa, nella sua situazione patrimoniale, economica e finanziaria o nella sua attività.

Quali possono essere ulteriori punti su cui focalizzare l’attenzione?

Possiamo evidenziare sicuramente i seguenti aspetti;

1) In presenza di una funzione di revisione interna, tra revisore esterno e revisore interno si può collaborare anche utilizzando il lavoro di tale funzione;

2) Analizzare il punto di vista dei responsabili delle attività di governance in merito a:

  • la persona appropriata, o le persone appropriate, nella struttura di governance dell’impresa con cui comunicare; o la ripartizione delle responsabilità tra i responsabili delle attività di governance e la direzione; o gli obiettivi e le strategie dell’impresa e i correlati rischi connessi all’attività svolta che possono causare errori significativi; o gli aspetti che i responsabili delle attività di governance considerano oggetto di particolare attenzione nel corso della revisione contabile, ed eventuali aree nelle quali richiedono lo svolgimento di ulteriori procedure di revisione; o significative comunicazioni tra l’impresa e gli organismi di vigilanza; o altri aspetti che secondo i responsabili delle attività di governance possono influenzare la revisione contabile del bilancio;
  • l’atteggiamento, la consapevolezza e le azioni dei responsabili delle attività di governance in merito: a) al controllo interno dell’impresa e all’importanza che lo stesso ricopre per l’impresa stessa, compreso il modo in cui i responsabili delle attività di governance supervisionano l’efficacia del controllo interno e b) all’individuazione o alla possibilità di frodi;
  • le azioni dei responsabili delle attività di governance in risposta all’evoluzione dei principi contabili, delle prassi di corporate governance, dei regolamenti di borsa e degli aspetti correlati e l’effetto di tale evoluzione, per esempio, sulla presentazione, sulla struttura e sul contenuto del bilancio nel suo complesso, inclusi: o la rilevanza, l’attendibilità, la comparabilità e la comprensibilità delle informazioni presentate nel bilancio; e o la considerazione se il bilancio sia inficiato da informazioni irrilevanti o che ostacolano una corretta comprensione degli aspetti oggetto di informativa
Autore dell'articolo
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Andrea Sergiacomo

Andrea Sergiacomo, Dottore Commercialista e Revisore legale dei conti. Abilitato alla professione di Mediatore civile . Componente della Commissione Cooperative Odcec di Roma . Componente della Commissione diritto societario Odcec di Tivoli. Autore di diverse pubblicazioni per riviste specializzate ed esperto in operazioni di riorganizzazione aziendale. Relatore in convegni in materia di contabilità e bilancio di esercizio, con particolare riguardo alle operazioni straordinarie. E’ stato docente di economia aziendale presso istituti tecnici. Ha frequentato corsi di specializzazione in diritto fallimentare ed il corso avanzato sui principi contabili internazionali presso l’Università di Tor Vergata. Svolge attività professionale nel proprio studio di Roma dove fornisce consulenza in diritto societario, diritto fallimentare e pianificazione fiscale con particolare attenzione alla crisi di impresa.

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