Il documento n.15/2013 dell’Irdcec: un’analisi empirica sul nuovo sistema di scelta dei revisori degli enti locali

di Virginia Tosi - - Commenta

Il documento n. 15/2013 pubblicato dall’Irdcec descrive le nuove modalità di selezione dei revisori degli enti locali previste dal D.L. n. 138/2011 e contiene un’analisi empirica condotta su tale nuovo sistema di scelta.

In primis, il documento in esame evidenzia le differenze tra il processo di selezione dei revisori degli enti locali ante riforma 2011 e le nuove modalità di nomina degli stessi istituite dal D.L. n. 138/2011. La discrepanza tra i due sistemi di selezione risulta evidente: ante riforma l’ente locale nominava direttamente e discrezionalmente il revisore, mentre la nuova normativa impone che la designazione del revisore avvenga in maniera assolutamente casuale e indipendentemente dalla volontà dell’ente, a seguito di estrazione da un apposito elenco tenuto presso il Ministero dell’Interno.

Il documento approfondisce, quindi, le disposizioni in tema di formazione del sopracitato elenco dei revisori degli enti locali. In particolare vale la pena, in questa sede, limitarsi a ricordare che l’elenco è istituito su base regionale e che conseguentemente il revisore può iscriversi all’elenco della regione in cui ha la residenza anagrafica. Per l’iscrizione all’elenco sono richiesti determinati requisiti professionali che variano in dipendenza della fascia demografica di enti locali per la quale si fa richiesta di essere candidati alla funzione di revisore.

Il documento, prima di passare all’analisi empirica, analizza altresì:

  • i requisiti per l’inserimento nel primo elenco dei revisori degli enti locali;
  • la formazione e l’aggiornamento dell’elenco;
  • la formazione dell’elenco in sede di prima applicazione della riforma 2011, vale a dire nel periodo compreso tra il 5 Aprile 2012 e 28 Febbraio 2013, nella fase intermedia che andrà dal 1 Marzo 2013 al 31 Dicembre 2013 e nella fase a regime, ovvero quella che decorrerà dal 1 Gennaio 2014;
  • le modalità di scelta dei revisori che compongono l’organo di revisione economico finanziario degli enti locali.

Il cuore della trattazione, vale a dire l’analisi empirica condotta sulle nuove modalità di selezione dei revisori degli enti locali, ha evidenziato una “elevata discriminazione su base regionale tra gli iscritti relativamente alle possibilità di accesso alla funzione di revisore”. Ciò significa che dall’analisi statistica condotta si ravvisano rilevanti asimmetrie a carattere regionale, sia nella distribuzione dei comuni per fascia demografica, sia nella distribuzione dei componenti dell’elenco che siano anche iscritti all’albo dei Dottori Commercialisti. Conclusione ancor più rilevante che si evince dall’analisi condotta è quella che rende evidente che i requisiti richiesti per l’accesso alle fasce demografiche dell’elenco regionale dei revisori ha causato una forte riduzione dei giovani professionisti incaricati della revisione negli enti locali.

Il documento sarà oggetto di un’analisi più approfondita nella prossima circolare del revisore.

Autore dell'articolo

Virginia Tosi

Dottore Commercialista in Fermo, è autrice di pubblicazioni e scrive su riviste specializzate su temi societari, aziendali, fiscali, revisione legale, non profit, cooperazione, operazioni straordinarie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

19 − dodici =