Nuove linee guida OIV per l’impairment test dell’avviamento in contesti di crisi

di Roberto Moro Visconti - - Commenta

È stato pubblicato sul sito dell’Organismo Italiano di Valutazione (Oiv) un discussion paper in merito alle linee guida per l’impairment test dell’avviamento in contesti di crisi.

Il documento offre un’analisi delle problematiche più rilevanti in contesto di crisi, analizza i presupposti logici per affrontarle e suggerisce alcune linee guida, al fine di identificare un processo di impairment in un contesto in cui le presunzioni di perdita di valore sono di natura prevalentemente esogena.

Le linee giuda affrontano la problematica della stima del valore recuperabile perseguendo due principali obiettivi: la ragionevolezza dei risultati e la completezza dell’analisi.

Con riferimento alla ragionevolezza dei risultati, le linee guida identificano i seguenti elementi da considerare: l’esigenza di confrontare il risultato dell’impairment test con la perdita di valore di borsa della società; l’esigenza di approfondire gli indicatori impairment; la stima del valore terminale, che può richiedere una proiezione in perpetuo di un risultato anche diverso da quello dell’ultimo anno di piano; la stima del costo del capitale, che deve considerare i maggiori profili di rischio che emergono dalla crisi.

Per quanto concerne invece la completezza dell’analisi, le linee guida affrontano le seguenti tematiche: l’esigenza di compiere un’analisi degli scostamenti fra i risultati di budget 2011 e i dati di consuntivo (rilevando gli scostamenti di natura sistematica rispetto a quelli di natura specifica); la verifica della natura dei flussi di risultato attesi (semplici proiezioni o vere e proprie previsioni che identificano scenari più probabili); il trattamento del rischio nei flussi (attraverso una riduzione delle attese) o nei tassi di attualizzazione (attraverso l’eventuale aggiunta al costo del capitale di un premio per il rischio di execution dei piani); il confronto fra il valore recuperabile e la quotazione di borsa, con l’identificazione delle possibili ragioni del gap.

Nella verifica dell’impairment test, il revisore è chiamato a tenere in considerazione le indicazioni fornite dalle predette linee giuda OIV.

 

Autore dell'articolo

Roberto Moro Visconti

Dottore commercialista e revisore contabile in Milano, è docente di Finanza Aziendale nell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Svolge attività di ricerca e advisory per gruppi internazionali, aziende familiari e holding in tema di operazioni di finanza straordinaria, valutazioni d'azienda, impairment test, M&A, project financing, marchi e brevetti, microfinanza. Consulente tecnico del Tribunale di Milano, si occupa anche di corporate governance ed è amministratore e sindaco di diverse società.

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