I controlli del revisore legale dei conti sul capitale di società in perdita sono sempre particolarmente delicati; rilevano a tal fine anche le massime notarili, che si occupano degli aspetti civilistici più controversi.
Secondo la Massima n. 122 del Consiglio Notarile di Milano del 18 ottobre 2011, la presenza di perdite superiori al terzo del capitale, anche tali da ridurre il capitale ad un importo inferiore al minimo legale previsto per le s.p.a. e le s.r.l., non impedisce l’assunzione di una deliberazione di aumento del capitale che sia in grado di ridurre le perdite ad un ammontare inferiore al terzo del capitale e di ricondurre il capitale stesso, se del caso, a un ammontare superiore al minimo legale.
È dunque ammesso l’aumento di capitale deliberato in pendenza di perdite, con l’effetto di ridurne l’incidenza sul capitale, senza che sia a tal fine necessaria alcuna preventiva copertura della perdita esistente e senza nemmeno che vi sia la necessità di previamente appurare, attraverso una idonea situazione patrimoniale, l’esatto ammontare della perdita se vi è attestazione del suo rimanere al di sotto della soglia rilevante.
In via propedeutica, il revisore deve controllare la situazione patrimoniale aggiornata, redatta ai sensi dell’OIC 30.