Cambiamento di principi contabili, cambiamenti di stime e correzione di errori

di Antonio Cavaliere - - Commenta

Anche negli Ifrs i vari fenomeni aziendali quali la manifestazione di errori o di cambiamenti di diversa natura, si possono inquadrare in tre categorie:
• i cambiamenti dovuti ai principi contabili;
• i cambiamenti intervenuti nelle stime contabili;
• gli errori relativi ad esercizi precedenti.

Il cambiamento di principi contabili deve essere applicato retrospettivamente, con la rettifica dei dati comparativi e in contropartita il saldo di apertura delle riserve di utili del più remoto degli esercizi presentati e garantire così la comparabilità dei valori con gli anni precedenti.
Quindi un cambiamento nei principi contabili deve essere applicato retroattivamente, ossia come se il nuovo principio contabile fosse sempre stato applicato.
Anche per gli Ifrs, i principi contabili devono essere applicati in maniera uniforme a transazioni aventi natura simile e non possono essere cambiati da un periodo all’altro salvo:
• ciò venga richiesto da nuovi standard o interpretazioni;
• ciò consenta una nuova rappresentazione, più veritiera e corretta, di un evento o di una transazione.

I cambiamenti delle stime contabili sono rilevati nel conto economico in maniera prospettica nel momento in cui sono identificati. In altri termini, sono inclusi nella determinazione del risultato d’esercizio se il cambiamento influisce esclusivamente sul risultato d’esercizio e sugli esercizi futuri se tale cambiamento influisce su entrambi. Infatti i cambiamenti di una stima sono solitamente ritenuti “normali” nel processo di stima degli elementi del bilancio. Per sua natura, la revisione di una stima, ovviamente e in quanto tale, non è correlata a esercizi precedenti e non costituisce la correzione di un errore ne tanto meno un cambiamento di principio contabile. Quindi si tratta di un mero cambiamento della stessa.

Per la correzione di errori gli Ifrs richiedono lo stesso trattamento proposto per il cambiamento di principi contabili. Un errore di un esercizio precedente deve essere corretto con effetto retroattivo, fatta eccezione per il caso in cui non sia fattibile determinarlo o l’effetto specifico del singolo esercizio o l’effetto cumulativo dell’errore. Naturalmente non si può cambiare il bilancio ad ogni minimo errore … Solo gli “errori determinanti” devono essere considerati ed adeguatamente trattati. Gli “errori determinanti” sono gli errori scoperti nell’esercizio in corso ritenuti talmente significativi da poter rendere i bilanci interessati dall’errore non più attendibili.
Gli approcci contabili definiti dallo standard in esame per la contabilizzazione degli “errori determinanti” sono di due tipi:
• determinazione retroattiva dei valori;
• rilevazione prospettica.
Nel primo caso, la correzione deve rettificare gli utili portati a nuovo, a meno che ciò non sia possibile.
Nel seconda caso, la correzione è imputata integralmente all’esercizio in cui l’errore viene scoperto. In tal caso serve un bilancio “pro forma”.

Autore dell'articolo

Antonio Cavaliere

Dottore Commercialista e Revisore Legale dei Conti dell’ODCEC di Padova. Sindaco e Revisore specializzato in materia Revisione legale dei conti e Sistema di Controllo Interno presso aziende italiane e filiali straniere in Italia. Ha maturato un’esperienza significativa in una primaria società di revisione contabile internazionale e successivamente in un primario gruppo industriale italiano con il ruolo di CFO. Pubblicista, iscritto all’albo dei giornalisti del Veneto, è autore di libri ed articoli in materia di revisione legale dei conti e Sistema di Controllo Interno. www.antoniocavaliere.it

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